Attaccante (legenda) (Stefano Scacchi - Guerin Sportivo - 1 marzo 2005)
STEFANO GAMMAIDONI
Nato il 21 dicembre 1985
Esordio in A: -
in mezzo alle tipiche incertezze di una proprietà in chiara sofferenza (il
passaggio di consegne tra il presidente Antonio Buccilli e il finanziere
bresciano Gianfranco Berardi, dato per certo a fine gennaio, pare ormai
sfumato) e alla difficile situazione della prima squadra, in piena
lotta-salvezza, il Chieti ha una sicurezza: la stupefacente Primavera di
Amedeo Assetta, terza nel girone C, preceduta solo da Roma e Lazio. La
sorpresa tra le sorprese è rappresentata dal bomber Stefano Gammaidoni, 19
anni, umbro di Todi, 10 gol all'attivo. Il bottino avrebbe potuto essere
ancora più significativo, se non ci fossero state le convocazioni in Serie
C1 e un'operazione al menisco ai primi di febbraio. Meglio di lui, nel
girone, ha fatto solo l'attaccante della Roma Alessandro Simonetta, che ha
preso il largo grazie ai sei gol messi a segno nel 10-1 dei giallorossi a
Grosseto. Anche Stefano, comunque, può vantare la sua giornata di gloria:
quattro reti nel 6-0 del Chieti sul Livorno. «È stato il momento più
bello» racconta il giovane centravanti. «A fine partita, dopo i
complimenti dei compagni, è arrivata anche la telefonata del mio
procuratore, Lionello Manfredonia».
Il rapporto con l'ex centrocampista di Lazio, Roma e Juventus è iniziato
la scorsa estate, quando Gammaidoni aveva appena lasciato la squadra della
sua città, il Todi, dove aveva disputato due campionati di Serie D. «È un
ragazzo molto equilibrato» spiega Manfredonia. «Vuole arrivare, ma senza
forzare i tempi. Tra i giocatori che assisto, è uno dei miei preferiti
perché in questo mondo c'è tanta falsità e lui invece è un tipo molto
schietto e sincero». «Sull'educazione e la correttezza di Stefano non si
discute» conferma il tecnico Assetta. «Tecnicamente, a dispetto
dell'altezza (sul metro e settanta, ndr), il suo pezzo forte è il colpo di
testa. Non è facile trovare attaccanti che si buttino in area con la sua
decisione, senza paura. Ma deve migliorare ancora con il destro».
A portare a Chieti il mancino di Todi è stato Armando Ortoli, responsabile
del settore giovanile teatino, ex attaccante di Pescara e Bari, 2 gol in
Serie B con gli abruzzesi nei primi Anni 90. «L'ho visto ad aprile
dell'anno scorso e a giugno lo abbiamo messo sotto contratto vincendo la
concorrenza di altre società di C». «Ho scelto Chieti perché sapevo che
qui avrei potuto giocare il campionato Primavera, una vetrina sicuramente
importante per un giovane, e col tempo mi si prospettava l'opportunità di
qualche apparizione in prima squadra» dice Gammaidoni. «Altrove, invece,
mi sarei ritrovato a fare la quarta o quinta punta senza vedere mai il
campo». Ha avuto ragione, perché a gennaio Ettore Donati gli ha regalato
le prime presenze in C1: «Mezz'ora con il Sora, e ho pure sfiorato il gol,
poi 10' a Fermo. Non mi sono fatto intimorire perché, dopo i campionati in
Serie D col Todi, so come muovermi e come usare i gomiti».
A questa precedente esperienza a livello di prima squadra, Stefano
attribuisce il merito del suo exploit in Primavera: «Rispetto ad altri
compagni sono avvantaggiato perché ho già affrontato gente più esperta. E
poi finalmente posso giocare nel mio vero ruolo, la prima punta, come
facevo nelle giovanili della Ternana, dove sono cresciuto. A Todi
l'allenatore mi schierava invece come esterno sinistro di centrocampo. E
quella posizione non mi piaceva».
Ci voleva un menisco dispettoso per rovinare l'idillio. «Mi sono
infortunato da solo in allenamento. Peccato, stava andando tutto bene»
sospira il giocatore, ormai sulla via della piena guarigione e pronto per
riprendere a segnare. L'inatteso contrattempo gli ha permesso di
trascorrere una settimana a Todi e di stare vicino a papà Imerio, 20 anni
in Marina e ora primo tifoso di Stefano, e alla fidanzata Michela, 18
anni, studentessa al Liceo Scientifico. Gammaidoni, dopo avere conseguito
la maturità agraria, ha deciso di proseguire negli studi («Mi sono
iscritto alla facoltà di psicologia a Chieti»), scelta responsabile che
secondo Manfredonia conferma l'atipicità del suo pupillo. Menisco a parte,
l'ex mediano dai piedi buoni è un po' preoccupato per l'intricata vicenda
societaria del Chieti: «Di solito, in situazioni come questa, a soffrirne
è il settore giovanile e le eventuali risorse che può offrire». Infatti
l'ultimo giorno del mercato di gennaio è stato acquistato dal Chiari un
nuovo attaccante per la prima squadra, Pablo German Rossetti: «La
concorrenza è aumentata, ma non vivrei come una bocciatura finire la
stagione in Primavera. Magari ottenendo una clamorosa qualificazione agli
ottavi» commenta Gammaidoni.
Gli estimatori, d'altronde, non mancano: «Vengono a vederlo numerosi
osservatori di club di Serie A» rivela Manfredonia. «E lo sta tendendo
d'occhio anche il Ct dell'Under 20, Paolo Berrettini». Un'attenzione,
quella del tecnico azzurro, che vale moltissimo, visto che a giugno ci
saranno i Mondiali Under 20. Un sogno in più per il centravanti che pochi
mesi fa non riusciva nemmeno a giocare in attacco.
La classifica cannonieri